sabato 31 dicembre 2016

Auguri

A volte è importante fermarsi e ricordare ciò che è stato, rivivere attimi ed emozioni, per evitare che tutto scivoli via mangiato dal tempo, per trattenere gli attimi che hanno fatto più ricca la nostra vita.
Solo qualche immagine per ricordare alcuni momenti del 2016, e il nostro augurio a tutti per un altro anno sereno e soprattutto in movimento. Perché, come diceva Einstein, la vita è come andare in bicicletta. Se vuoi rimanere in equilibrio, devi muoverti.









lunedì 29 agosto 2016

Quello che rimane

Ora che siamo comodi sul divano di casa, tra le solite certezze, tutto sembra essere stato un sogno, di quelli da cui non vuoi svegliarti. Tutto riprende il suo normale quotidiano scorrere, mosso dagli obblighi social-economici che ci mantengono.
Che cosa resta di quei giorni, dal momento in cui abbiamo chiuso la porta di casa carichi di insicurezze e sogni? 
Con le primissime pedalate salutiamo i venditori di piazza Catena in fase di costruzione del banco -vista l'ora, le 6.30 - che con occhi sgranati e pieni di domande ci sorridono. Sono passati solo un centinaio di metri dei 1300 km che abbiamo davanti, e già raccogliamo qualche sorriso. Dopo qualche km, la gioia di vedere Matteo Bonfanti che ci aspetta sulla strada, svegliatosi all'alba per essere anche lui attore di questa avventura. Potremmo raccontare tutti i minuscoli lassi di tempo vissuti, ma scriveremmo un libro.
Vogliamo raccontarvi solo alcuni attimi vissuti sia in sella sia con il piede a terra. 
Abbiamo conosciuto persone straordinarie come la signora di Carugo che, senza conoscerci, dopo trenta secondi ci invitava a cena. Da un giorno eravamo sulla strada senza una casa dove tornare e già avevamo trovato una famiglia, un tavolo, cibo e calore umano.
Entrando in Augsburg - saranno state le 16.30/17 - una signora dall'aria di nonnina ginnica sulla sua bicicletta, fermandosi a un semaforo, ci tempesta di domande, incuriosita e intenerita da questi due con le borse attaccate alle bici e le gambe sporche. E subito scatta l'invito "perché non venite da me a dormire", ma purtroppo la bella signora col sorriso di ceramica abita fuori, lontano, dall'altra parte della città, così dobbiamo rifiutare, ma la ringraziamo per quel gesto che ci fa  traboccare il cuore. 
Appena fuori dal solito paesino della Turingia con laghetto e papere, due signori ci fermano all'incrocio tra una ciclabile e una pista dove far correre i cani in libertà, anche loro incuriositi, a far domande, per poi prontamente affermare che sono stati in Italia e proprio sulla ciclabile di Sanremo... I due  non si spiegano come mai in un paese così bello, unico al mondo, con natura, arte, cibo come nessun altro, e in una regione come la Liguria, tra mare e montagne, ci siano solo 25 km di pista ciclabile. Ce lo chiediamo anche noi.
E quegli sconosciuti che ci salutano e ci incoraggiano come l'automobilista olandese che con il pollice all'insù, sbracciandosi dal finestrino, ci incita mentre scaliamo il Fernpass che ci porterà a Füssen.
E il motociclista conosciuto in campeggio, con il quale ci siamo intrattenuti un'intera serata.
Che altro rimane di una viaggio così? L'aria che per tredici giorni ti sfoglia come fossi un libro per leggerti le pagine della tua vita che da troppo tempo non ricordavi, la pioggia che ti impaurisce quando tutto è bagnato, fuori e dentro le borse, perché abbigliamento asciutto non ce n'è più; il paesaggio che ti scorre sotto queste ruotine di bici che ti porteranno lontano; il vento che ti accarezza regalandoti profumi di legno e fiori, a volte pungente da far venire i brividi nel collo, ma che ti emoziona quando fa cantare gli alberi nei boschi;  la strada in salita nascosta dietro ogni angolo fino all'ultimo km, che con le borse un 5% sembra un 10% - e lì a salire, ma nelle gambe hai il tuo piccolo mondo che ti riempie i muscoli di forza sconosciuta. Sorridi alla cima anche se sai che non finiranno mai le vette, se avrai il coraggio di andare sempre avanti. Tra le molte domande ricevuto non abbiamo mai avuto nessuno che ci ha chiesto il perché di questo viaggio - semplicemente lo leggeva nei nostri occhi felici e innamorati di questa vita, la nostra vita.

Un ringraziamento particolare va a Matteo Bonfanti che ci ha accompagnato alla partenza, alla signora Giovanna Colombo di Carugo, all'officina Korneli di Schleiz (Turingia), al negozio RadCompany di Berlino-Schöneberg per il prezioso aiuto nell'imballaggio finale, a Gianfranco Guerra che è venuto a recuperarci al ritorno all'aeroporto, a tutti gli amici che ci hanno seguiti e incoraggiati e a tutti gli sconosciuti incontrati per strada che hanno arricchito il nostro viaggio con il loro calore umano.




Tredicesima tappa Asti Berlino

Beelitz-Berlino (porta di Brandenburgo), km 58
Ed eccoci arrivati all'ultimo giorno. Ormai pochi km ci separano dalla meta. La stanchezza si fa sentire ma la motivazione è tanta. Una veloce tappa a Potsdam, un'occhiata al centro storico e al castello di Sanssouci, senza fermarsi perché all'interno del parco, comunque troppo invaso di americani e giapponesi, non sono ammesse le biciclette. Siamo di nuovo tra boschi e acqua, laghi e canali immersi nel verde non ti farebbero pensare di essere ormai prossimi a una grande città - grande come e più di Roma. Costeggiamo a lungo il Wannsee e la Havel, le spiagge domenicali dei berlinesi (ora ci piace pensare così Wannsee, senza dimenticare i fatti storici per cui è tristemente noto). La strada è in mezzo al bosco, qui passano solo ciclisti e qualche scooter. Da qualche parte, un po' più lontano, si intuisce la tangenziale. Mancano ormai pochi km, ancora si sente poco della città, se non fosse per i cartelli che segnalano i percorsi ciclabili in direzione centro. Poche svolte ancora, poi un lungo stradone inizia a passare in zone man mano più abitate. Il traffico si fa intenso, ma noi ne rimaniamo a lato, su corsia ciclabile, con semafori e svincoli dedicati. E così,  senza mai toccare un centimetro di strada mista, lungo questa strada dritta, che sembra non finire mai, inizia a prendere forma la Berlino che conosciamo. Prima, laggiù in fondo, la torre di Alexanderplatz, più lontana ma più alta. E po la rotonda con la Siegessäule, la colonna dell'angelo resa celebre da Wim Wenders... superata questa, niente separa più dalla vista della meta, la porta di Brandenburgo... pochi metri ed eccoci a passarci sotto, catapultati nella folla dei turisti fotografanti. Qui, quattro anni fa, iniziava il viaggio per Copenaghen. Ora ogni metro della strada tra Asti e Copenaghen ci è familiare, in un modo che solo la lentezza della bici può darci. Conquistato e vissuto in ogni più piccolo istante.














Eccoci a Berlino!
Riepilogo dati tecnici per i patiti delle statistiche:
km totali 1300
Dislivello totale 8.408 m
Ore in sella 77
Benzina consumata 0
Emissioni di CO2 0
Gas serra 0, 0001 (qualche flatulenza nei momenti più duri)
Litri di birra consumati ca. 1 al giorno pro capite, di cui il 50% analcolica (durante il giorno per riuscire a pedalare:-)

giovedì 18 agosto 2016

Dodicesima tappa Asti - Berlino

Delitzsch - Beelitz, km 109
Oggi sole magnifico fin dal mattino, anche se l'aria è piuttosto fresca. Si continua tra minuscoli paesi dai nomi sconosciuti, con casette piccole e colorate dietro alle quali si nascondono ancora residui del recente passato socialista. Qui l'acqua non manca, quasi ogni villaggio ha una sua area verde con tanto di laghetto. Parecchi laghi più grandi costellano la zona: spesso sono state inventate spiagge e passeggiate per dare alla gente un'impressione di mare. Nella prima parte della giornata attraversiamo un'area naturale solitaria e un po' misteriosa, sembra quasi di essere su uno strano pianeta, nel quale a un certo punto compare una vecchia foresta sommersa.
I tratti di pavé si susseguono anche oggi come nelle grandi classiche del Nord.
Il momento culturale della giornata è a Wittenberg, dove Lutero diede inizio alla riforma protestante incidendo le sue tesi sul portone della chiesa. La città, che si trova sul percorso ciclabile lungo il fiume Elba, è invasa di turisti, la maggior parte dei quali in bicicletta.
Dopo Wittenberg di nuovo un po' di saliscendi e un po' di vento contrario rendono faticosa la seconda parte della giornata. Arrivati nel villaggio di Delitzsch decidiamo di cedere alla comodità e ci fermiamo in albergo invece che al vicino campeggio. Il vecchio birrificio provvede a farci riprendere le forze in un ambiente veramente unico.

mercoledì 17 agosto 2016

Undicesima tappa Asti- Berlino

Strandbad Aga - Delitzsch, km 84
La mattina è fredda e nebbiosa mentre lasciamo il campeggio. Ancora qualche saliscendi piuttosto duro, in un paesaggio   agricolo tra villaggi antichi, lontani dal turismo, con angoli da sogno. Molti hanno le strade ricoperte di un pavé degno della foresta di Arenberg. Dopo un po' di chilometri la strada si fa meno montuosa; continua a passare fra boschi, canali, laghetti e aree naturali lontane dal caos e dalle automobili, portandoci fino al centro storico di Lipsia, la tappa importante della giornata di oggi. Qui è d'obbligo una visita alla Thomaskirche, la chiesa dove per anni lavorò Johann Sebastian Bach e per la quale compose tante delle sue celebri Cantate.
Si prosegue fino a Delitzsch, sconosciuto paese della Sassonia con un piccolo castello barocco e una meravigliosa osteria molto tedesca dove riprendiamo le forze con una cena e un paio di birre.

martedì 16 agosto 2016

Decima tappa Asti - Berlino

Saalburg - Strandbad Aga, km 75
Dopo un'alba nebbiosa sul lago, la mattinata è fresca ma gradevole. La strada è ancora molto ondulata e torna a snodarsi tra boschi antichi e affascinanti, interrotti solo da minuscoli villaggi agricoli, dove le cascine hanno ancora un'aria antica e genuina, con qualche ricordo dell'epoca socialista e pochi ammiccamenti al turismo di massa. Ogni tanto qualche angolo meraviglioso ti fa pensare di essere in un libro di fiabe. 
Un piccolo problema al cambio ci viene risolto in pochi minuti con gentilezza e professionalità da un meccanico trovato a Schleiz, una delle poche cittadine un po' più grandi lungo il percorso.
Tutta la giornata è stata un continuo saliscendi tra le colline - non senza qualche muretto al 15%. Ogni tanto qualche incontro di quelli che si fanno solo in questi viaggi, persone che ci chiedono dove andiamo, da dove veniamo, quanti chilometri al giorno facciamo... come il simpatico motociclista solitario che ha messo la tenda vicino a noi e condivide con noi un tavolino in campeggio.

lunedì 15 agosto 2016

Nona tappa Asti - Berlino

Lichtenfels - Saalburg, km 91
Oggi ultimi chilometri in Baviera, ancora tra villaggi sconosciuti, alcuni dei quali sembrano usciti da un libro di fiabe. Il territorio si fa man mano più montuoso, attraversiamo boschi e parchi nazionali, fino a quando inizia la regione montuosa dello Schiefergebirge, in Turingia. Qui il territorio e la vegetazione sono decisamente da media montagna. La strada, a tratti non asfaltata, si inerpica tra enormi foreste di conifere e mette a dura prova la resistenza e le gambe con saliscendi durissimi, a volte autentici muri che superano il 10-12% e fanno quasi rimpiangere i passi delle Alpi.
La fatica è premiata da paesaggi magnifici e selvaggi, che a tratti danno la sensazione di essere in un'altra dimensione - non quella della familiare e troppo civilizzata Europa.
Ultimo tratto di strada lungo il fiume Saale, dal quale sono stati ricavati alcuni laghi artificiali. Sulla sponda di uno di questi ci fermiamo a trascorrere la notte.