Stiamo scendendo dalla cima del Kilimanjaro, affaticati da 6
giorni e una notte di cammino e infreddoliti dai -15°C - come se non bastasse,
un vento teso abbassa ulteriormente la temperatura. Come d’incanto, è come se
una forza sconosciuta ci ordinasse di fermarci lì, in una posizione già
programmata da tempo, letteralmente bloccati dall'alba africana a oltre 5500
metri di quota. Il momento è devastante, distrugge milioni di altre immagini
che avevi conservato nella tua memoria, perché questa è di più: la terra si
diluisce con i primi raggi che a loro volta si sciolgono nel cielo, le lampade
frontali non si confondono più con le stelle ormai spente dalla luce e l’orizzonte
si curva, lanciando i nostri occhi a distanze immani. Un intero continente è
sotto i nostri piedi, grazie a questa meraviglia della natura, lassù dove un
vulcano ha creato la montagna più alta di tutta l’Africa.
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