martedì 22 ottobre 2013

L'alba.

Stiamo scendendo dalla cima del Kilimanjaro, affaticati da 6 giorni e una notte di cammino e infreddoliti dai -15°C - come se non bastasse, un vento teso abbassa ulteriormente la temperatura. Come d’incanto, è come se una forza sconosciuta ci ordinasse di fermarci lì, in una posizione già programmata da tempo, letteralmente bloccati dall'alba africana a oltre 5500 metri di quota. Il momento è devastante, distrugge milioni di altre immagini che avevi conservato nella tua memoria, perché questa è di più: la terra si diluisce con i primi raggi che a loro volta si sciolgono nel cielo, le lampade frontali non si confondono più con le stelle ormai spente dalla luce e l’orizzonte si curva, lanciando i nostri occhi a distanze immani. Un intero continente è sotto i nostri piedi, grazie a questa meraviglia della natura, lassù dove un vulcano ha creato la montagna più alta di tutta l’Africa.



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