giovedì 9 agosto 2018

Il Connemara

Usciti da Galway, per i primi 30 chilometri soffriamo per il traffico intenso, ma per fortuna dopo un po' inizia a diminuire e possiamo finalmente alzare gli occhi per immergerci nel paesaggio che si fa sempre più interessante. Un cartello ci dà il benvenuto nel Connemara, nel cuore del Gaeltacht, dove ancora il gaelico è lingua comune e l'inglese solo un dovere. La strada segue il disegno frastagliato della costa, si avvicina al mare, che in queste insenature crea delle piccole baie segnate dalle maree, e se ne allontana per immergersi nell'entroterra selvaggio, dove l'occhio si perde in tutte le direzioni. Pascoli, brughiera, alberi bassi e piegati dal vento, e più in là montagne. Ogni tanto qualche laghetto, e dappertutto i terreni disegnati dai caratteristici muretti a secco. Mucche, asini e pecore pascolano in libertà fino alla riva del mare - attraversando anche indisturbati la strada, mentre gli automobilisti aspettano pazienti. Anche oggi i profumi del mare e dei fiori riempiono l'aria e i sensi.

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