giovedì 14 giugno 2018

La montagna

Partenza con un po' di apprensione stamattina all'idea delle montagne che aspettano al varco le nostre gambe non proprio freschissime dopo cinque giorni di fatica. Da Porto Vecchio la strada sale subito per 25 km, costante e mai proibitiva, in un ambiente che si fa man mano più montano. Si va piano, si cerca di risparmiare energie pensando al dislivello che ci aspetta. Prima del villaggio chiamato L'Ospedale la strada impenna in un muretto piuttosto duro, ma la vista da lassù è davvero magnifica. Ancora qualche tornante, mentre una famiglia ci applaude come fosse il passaggio del Tour de France, e poi la strada spiana costeggiando un lago in mezzo a un bosco di conifere. Siamo in vetta alla Bocca d'Illarata, primo colle della giornata, poco sotto i 1000 m di quota. E ora si scende verso Zonza, mentre le nuvole si addensano rapidamente e inizia a sentirsi qualche goccia che subito si trasforma in acquazzone. In paese, mentre la pioggia si fa sempre più forte, godiamo a lungo delle meraviglie di una boulangerie, che rinfrancano il corpo e l'anima. La pioggia non smette, c'è parecchia preoccupazione per la strada ancora da fare, ma alla fine si va avanti, e i prossimi 30 km saranno tutti sotto la pioggia. Siamo letteralmente persi tra le montagne in mezzo a boschi di castagno, non un'auto né un segno di vita. Ed ecco che inizia la salita al col de la Vaccia, l'ultimo e il più alto della giornata, che ci porterà a quota 1200. A poco a poco la pioggia smette, tra le nuvole si intravede qualche apertura, fino a che un sole magnifico illumina tutta la montagna, accendendo tutti i verdi intorno a noi e creando incredibili disegni di nuvole. Davanti a noi la strada del passo, lunga e scavata nella montagna, e a ogni curva vorresti fermarti per catturare lo spettacolo che si apre da tutte le parti, tanto da non saper più dove voltare lo sguardo. Sembra di essere stati trasportati per magia in una dimensione diversa. La strada è deserta e ci sentiamo padroni di questi attimi, unici compagni di viaggio qualche mucca e soprattutto gruppi di maiali neri che pascolano tranquilli, incuranti di tutto, e sollevano solo per un attimo lo sguardo verso di noi.
Lo spettacolo che godiamo in questi ultimi chilometri è tale da far dimenticare fatica, acqua e freddo, e quasi dispiace di essere arrivati a destinazione per oggi, perché vorresti che certi attimi non finissero mai.

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