lunedì 11 giugno 2018

Le calanche di Piana

Questa mattina partiamo sotto la pioggia - fortunatamente un temporale di passaggio. Il cielo rimane nuvoloso, ogni tanto qualche goccia, e fa persino piacere durante la prima salita della giornata, lunga ma pedalabile, in mezzo alle rocce e a una vegetazione in bilico tra ambiente montano e macchia mediterranea. Il colle della Palmarella ci regala alcuni scorci meravigliosi, peccato per il tempo nuvoloso che smorza le luci. Di nuovo a strapiombo sul mare, tra formazioni di roccia rossa che danno un primo assaggio di quello che verrà tra poco. Giù in discesa, ed ecco che dall'alto si apre la vista su Porto e la sua torre che si protende nella baia.
Una breve sosta e si riparte, la salita è di nuovo lunga e piuttosto dura, ma il premio che ci aspetta in cima vale ogni sforzo. Davanti a noi si aprono le calanche di Piana, una zona di incredibili formazioni di roccia rossa che disegnano una varietà incredibile di forme dalla montagna al mare, riempiono gli occhi e il cuore in un modo che non puoi descrivere a parole. Bisogna esserci, immergersi lentamente nelle forme e nei colori, gustare ogni angolo senza la fretta dei turisti mordi e fuggi che purtroppo deturpano il paesaggio con camper e automobili.
Non riusciamo ad andarcene, vorremmo fermare l'attimo, ancora un istante perché ogni centimetro ci rimanga nel cuore. Ma prima o poi bisogna continuare... e allora giù per una discesa lunga e bellissima, dove le gambe si distendono e la mente si libera, ancora una volta salutati da un gregge di capre inerpicate a bordo strada.  E poi ancora una serie di saliscendi più morbidi, lungo una costa tempestata di calette meravigliose, fino a Sagone, dove di nuovo concludiamo la giornata con un bagno in questo mare dai colori magnifici, non ancora preso d'assalto dal turismo di piena estate.

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